barcellona. Doveva aprire al pubblico nel 2007, poi nel 2009, poi al principio del 2011 e ancora a novembre, in seguito a fine gennaio di questanno. La lunga attesa è terminata e la Filmoteca de Catalunya ha finalmente riaperto i battenti, per la gioia di non pochi barcellonesi. Progettato dallo studio di Josep Lluis Mateo, vincitore del concorso internazionale indetto nel 2004 dallIstituto catalano delle industrie culturali, in realtà ledificio era terminato da qualche mese, tanto che lamministrazione aveva già occupato gli uffici al terzo piano, ma il Comune ha preferito concludere i lavori di urbanizzazione della piazza antistante prima di rilasciare il nulla osta allinaugurazione. Prima della piazza, erano state delle infiltrazioni dacqua a obbligare a posticipare lapertura, e prima ancora un problema nel cablaggio elettrico, ma al principio fu la scoperta dei resti di una prigione femminile del xvii secolo a ritardare linizio dei lavori di due anni.
Si tratta dellennesimo trasloco per questa istituzione errante, che vide la luce nel 1981 e che per la prima volta riunisce in un unico contenitore sale di proiezione, uffici, archivio. Il sito scelto è un lotto nel pieno cuore del Raval, rimasto inedificato da quando vi cadde una bomba durante la Guerra civile, in un quartiere particolarmente denso, conflittuale e complesso dal punto di vista urbanistico e sociale, che il Comune sta cercando di rivitalizzare.
La nuova Filmoteca è un edificio di 7.500 mq distribuiti su 6 piani, di cui due sotterranei, che sintegra con lintorno attraverso un linguaggio essenziale, privo di finiture e abbellimenti. Il contenitore in cemento armato mostra, secondo le parole di Mateo, la «pura struttura», dove i consueti rivestimenti sono sostituiti da filtri metallici e vetri colorati: «Una metafora cinematografica non solo concettuale ma soprattutto fisica e sensibile», che cerca la mediazione con il tessuto denso del Raval. Quella che avrebbe potuto essere una hall monumentale, o comunque di un certo impatto visivo, è in realtà un frammento di piazza racchiuso tra vetrate colorate, con le due scale mobili come punto focale. Lo spazio si articola intorno a due movimenti: la discesa verso le due sale cinematografiche e la salita verso la zona uffici, un museo, due sale espositive e la biblioteca. La Filmoteca, che in questi tempi di crisi potrebbe essere una delle ultime grandi operazioni immobiliari pubbliche, è costata poco più di 15 milioni, tre in più rispetto a quelli preventivati.
Articoli recenti
- Mendrisio: satira e reality show a Teatro 12 Novembre 2025
- Firenze, 25 anni dopo: al paesaggio serve un progetto 12 Novembre 2025
- Paesaggi italiani contemporanei: adattamenti, contaminazioni, fragilità 12 Novembre 2025
- Essere paesaggisti in Italia: poca chiarezza, molti ostacoli 12 Novembre 2025
- Moda, lo spazio magico delle sfilate 11 Novembre 2025
- L’insostenibilità della parola sostenibilità. Non usiamola più! 10 Novembre 2025
- Tragico crollo nella Torre dei Conti: no a scelte frettolose 8 Novembre 2025
- Jean Prouvé double face: tra valorizzazione e conservazione 5 Novembre 2025
- Un grande, raffinato, magazzino per rivoluzionare l’agricoltura 5 Novembre 2025
- La migliore architettura: politicamente corretta, poche sorprese e archistar 5 Novembre 2025
- Vitra Campus, Balkrishna Doshi celebra il silenzio 5 Novembre 2025
- Il porto di Marsiglia ha il suo nuovo, vecchio, faro 4 Novembre 2025
- Impermeabilizzazione del terrazzo: Icobit Italia il tuo alleato 4 Novembre 2025
- Il Museo più grande, simboli e nazionalismo: l’Egitto si celebra 3 Novembre 2025
Tag
Edizione mensile cartacea: 2002-2014. Edizione digitale: dal 2015.
Iscrizione al Tribunale di Torino n. 10213 del 24/09/2020 - ISSN 2284-1369
Fondatore: Carlo Olmo. Direttore: Michele Roda. Redazione: Cristiana Chiorino, Luigi Bartolomei, Ilaria La Corte, Milena Farina, Laura Milan, Arianna Panarella, Maria Paola Repellino, Veronica Rodenigo, Cecilia Rosa, Ubaldo Spina. Editore Delegato per The Architectural Post: Luca Gibello.
«Il Giornale dell’Architettura» è un marchio registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. all’associazione culturale The Architectural Post; ilgiornaledellarchitettura.com è un Domain Name registrato e concesso in licenza da Società Editrice Allemandi a r.l. a The Architectural Post, editore della testata digitale, derivata e di proprietà di «Il Giornale dell’Architettura» fondato nell’anno 2002 dalla casa editrice Umberto Allemandi & C. S.p.A., oggi Società Editrice Allemandi a r.l.
L’archivio storico
CLICCA QUI ed effettua l’accesso per sfogliare tutti i nostri vecchi numeri in PDF.
© 2025 TheArchitecturalPost - Privacy - Informativa Cookies - Developed by Studioata






















